Crediamo molto nel valore del viaggio lento: così come esistono lo slow food e le città lente, perché non pensiamo a rallentare anche il viaggio?
Il 2018 è l’anno dedicato al turismo lento perciò pensiamoci prima di prendere il prossimo volo aereo per una meta esotica.
In questo periodo in effetti stanno emergendo nuove priorità che riguardano i viaggiatori come il turismo a basso impatto, la rivitalizzazione delle comunità locali e la consapevolezza dell’impronta ecologica.
Iniziamo a viaggiare lentamente, esploriamo le strade secondarie, evitiamo le grandi attrazioni turistiche e dove prima pensavamo di fermarci una notte soltanto, prolunghiamo il soggiorno per più giorni.
Il viaggio si trasforma in un momento di relax, invece di un interludio stressante tra casa e meta.
Il viaggio lento rinvigorisce il tempo, moltiplicandolo invece di sprecarlo e rimodella anche il nostro rapporto con i luoghi, incoraggiandoci e permettendoci di mescolarci più intimamente con le comunità che incontriamo.
Inoltre non ha a che fare strettamente con il budget a disposizione per il viaggio o le comodità. È piuttosto uno stato mentale e consiste anche nel fare scelte consapevoli: si tratta di decelerare e di avere il coraggio di non seguire la massa. In fondo un treno in ritardo o mancati collegamenti bus creano nuove opportunità di approfondimento e conoscenza della cultura e dei luoghi visitati.
Ma la scelta non si limita semplicemente a quella del mezzo di trasporto, non si tratta di privilegiare un cavallo o una bicicletta, rispetto agli aerei, ai treni ed agli autobus.
Il viaggio lento come stato mentale
La chiave per rallentare il viaggio è prima di tutto uno stato mentale.
Evitiamo gli aerei se possibile, e invece godiamoci i traghetti, gli autobus locali e i treni lenti: la velocità dei mezzi abbatte la connessione con il paesaggio mentre il viaggio lento lo ripristina.
Scopriamo i mercati e i negozi locali.
Prendiamoci il tempo per farci un’idea delle lingue e dei dialetti delle aree che visitiamo per interagire con le comunità locali.
Facciamo ciò che fanno gli abitanti e che ci consiglia la gente del posto e non solo quello che dicono le guide che leggiamo.
In realtà iniziare a praticare viaggi lenti è molto più semplice e rapido di quanto si possa immaginare: iniziamo ora da casa nostra, uscendo in strada e visitando una chiesa, una biblioteca o un museo davanti al quale siamo passati migliaia di volte.
In sostanza il viaggio lento diventa un viaggio interiore che rafforza le percezioni e ci spinge a guardare più profondamente quello che pensavamo di sapere già.