Come essere sicuri che ciò che acquistiamo siano veramente prodotti biologici?
Occorre semplicemente prestare attenzione all’etichetta perchè offre ai consumatori la sicurezza che gli alimenti sono prodotti secondo standard biologici certificati ai sensi del regolamento europeo CE 834/2007.
Le regole in materia di etichettatura e uso del logo sono rigorose, per difendere i consumatori da confusioni con altro tipo di coltivazioni di denominazione fantasiosa quali agricoltura ecologica, bio, naturale, green, per le quali mancano sia i criteri per la denominazione, sia il quadro normativo.
Fondamentale è dunque che in tutte le fasi di produzione vengano seguiti i criteri relativi al metodo biologico, criteri stabiliti dall’Unione Europea. I prodotti bio non possono infatti contenere OGM e neppure possono essere stati sottoposti a radiazioni come ad esempio accade per gli antigermogliativi su patate o cipolle.
Esistono tre tipi differenti di etichette per contrassegnare i prodotti da agricoltura biologica, utilizzate secondo il quantitativo di ingredienti biologici contenuti nel prodotto ed il periodo di adesione dell’azienda produttrice al metodo biologico.
Etichette diverse per prodotti bio diversi
Prodotti da agricoltura biologica
I prodotti biologici presento il logo europeo: l’uso del logo comunitario nell’etichetta è stato reso obbligatorio dal regolamento UE 271/2010 e garantisce al consumatore che il prodotto sia conforme ai requisiti stabiliti dai regolamenti di settore.
Questa dicitura può essere utilizzata quando il prodotto è composto almeno per il 95% da ingredienti provenienti da agricoltura biologica che abbiano ottenuto la certificazione dell’organismo di controllo.
Accanto al logo comunitario deve comparire il codice identificativo dell’organismo di controllo cui è assoggettato l’operatore che ha compiuto la lavorazione:
- codice dell’operatore controllato: in fondo all’etichetta deve comparire il numero di codice identificativo dell’operatore che ha compiuto la preparazione dell’alimento biologico, conferito dall’organismo di controllo di riferimento;
- gli estremi dell’autorizzazione ministeriale;
- un codice alfanumerico dove sono riportati la sigla del Paese di produzione che indica l’origine delle materie prime: nello stesso campo dell’eurofoglia deve essere indicato il luogo di coltivazione o allevamento dei prodotti, con distinzione tra: agricoltura UE; agricoltura NON UE; agricoltura UE/NON UE; nel caso in cui tutte le materie prime di cui è composto il prodotto provengano dallo stesso paese di origine, può essere indicata la nazione (es: agricoltura ITALIA)
Prodotti con 70% degli ingredienti da agricoltura bio
Quando almeno il 70% degli ingredienti è di origine biologica, non è consentito usare la dicitura “da agricoltura biologica” nella denominazione di vendita, ma soltanto nell’elenco degli ingredienti, dove verranno evidenziati con un asterisco quelli ottenuti tramite agricoltura bio e certificati dall’organismo di controllo.
Una scritta accanto alla descrizione del prodotto, di dimensione e colore uguali alla lista degli ingredienti, indicherà la percentuale degli ingredienti biologici utilizzati.
Rimangono tutti i vincoli e gli obblighi dei prodotti della categoria precedente.
Prodotti da aziende in conversione al bio
Le aziende in conversione sono quelle in attesa di ricevere la certificazione dall’organismo di controllo, ma che già rispettano i disciplinari di produzione biologica da almeno 12 mesi. Questa dicitura è utilizzabile solo per prodotti costituiti da un solo ingrediente di origine agricola raccolto dopo un periodo di conversione di almeno dodici mesi.
Prodotti bio per una vera ecosostenibilità
Qualunque prodotto biologico scegliate per la vostra tavola, non dimenticate l’ingrediente segreto: l’ecosostenibilità.
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