Diverse ricerche ed esperienze concrete hanno evidenziato i benefici del metodo biodinamico in termini di sostenibilità, per questo desideriamo parlarvi di biodinamica e sostenibilità.
Il mantenimento della fertilità del suolo è un punto cardine nella tutela e nella sostenibilità ambientale. Nello specifico, l’erosione del suolo e la perdita di terreno fertile hanno molteplici cause, ma sicuramente l’azione dell’uomo può giocare un ruolo fondamentale per quanto riguarda la salvaguardia di un patrimonio collettivo di inestimabile valore come quello della fertilità dei terreni.
Il CNR ha recentemente messo in evidenza i rischi di una scorretta gestione del suolo le cui conseguenze sono sintetizzate nell’espressione inglese dust bowl, che deriva da polvere e conca. Questo termine fa riferimento ad un fenomeno riscontrato per la prima volta negli Stati Uniti intorno agli anni ’30. Sostanzialmente si assistette ad una serie di tempeste di sabbia che colpirono alcune zone, causate da decenni di tecniche agricole inadeguate e dalla mancanza di rotazione delle colture.
Oggigiorno si stima che ogni anno vengano perse globalmente più di venti miliardi di tonnellate di suolo fertile: l’azione degli agenti atmosferici come vento e pioggia insieme ad una cattiva gestione da parte dell’uomo determina questa diminuzione.
Le risorse vanno gestite nel rispetto delle generazioni future, diventa quindi doveroso adottare metodi di coltivazione che tutelino la fertilità del terreno. Con l’agricoltura biodinamica e l’uso corretto dei preparati biodinamici è possibile generare nuovo terreno fertile ed andare in controtendenza rispetto al fenomeno descritto sopra.
Da un terreno gestito in modo convenzionale nell’arco temporale di pochi anni è possibile generare nuova terra fertile. La presenza del lombrico è un indice importante della qualità biologica del suolo, ed è considerato uno dei bioindicatori essenziali, oltre a svolgere funzioni fondamentali per la fertilità dei terreni.
Ma cos’è la biodinamica?
L’agricoltura biodinamica considera la terra e l’uomo come parti integranti del cosmo, sensibili alle sue regole e alle sue influenze.
L’azienda biodinamica si prefigge di diventare un organismo autosufficiente, dove terra, animali e uomini sono in perfetto equilibrio e contribuiscono l’uno al sostentamento dell’altro. Al pari dell’azienda biologica, si mantiene in relazione con l’ambiente circostante, rispettando la biodiversità e gli spazi abitati dagli predatori dei parassiti delle colture.
L’ideatore della biodinamica è Rudolph Steiner, filosofo, scienziato e ricercatore. Il suo pensiero è che i nostri sensi e la nostra mente ci permettono di avere accesso ad una parte di realtà e che però non contemplano il tutto. In questa parte di mondo occulto esistono forze che agiscono sul nostro mondo fisico e psichico che noi non sappiamo come cogliere. Rudolf Steiner ha quindi provato a descrivere una Scienza dello Spirito, l’Antroposofia, che riconosce all’uomo la capacità di elevarsi alla conoscenza dell’invisibile e di compiere la sua necessaria funzione nell’universo. In quest’ottica si è anche occupato di agricoltura e ha introdotto un concetto olistico in cui tutte le cose sono espressione del vivente e quindi collegate fra loro.
La parte interessante è il metodo messo a punto poi negli anni da altri agricoltori biodinamici: la rotazione delle culture, l’utilizzo dei sovesci per migliorare i terreni all’inizio della conversione, l’utilizzo di letame compostato, la lotta all’erosione e la cura dell’humus del terreno, mantenendo l’erba nei campi anche tra le viti e degli ulivi. Inoltre si rispettano le consociazioni nell’orto ed è vietato l’utilizzo di attrezzi che polverizzano il terreno danneggiandone la struttura, oltre all’ovvia proibizione di spargere fitofarmaci.
Infine l’invenzione originale di Steiner sono i preparati biodinamici, meglio conosciuti come 500 corno letame e 500 corno silice. Il 500 corno letame consiste in un concentrato di microorganismi che digeriscono la sostanza organica trasformandola in humus. Il 500 corno silice invece agisce sulle foglie e sembra influire positivamente sul processo della fotosintesi clorofilliana.
Un metodo che si è dimostrato pratico e funzionale, in sintonia con la natura e i suoi cicli, e vantaggioso per la salute della terra e dell’uomo.