Sagre, fiere paesane, manifestazioni gastronomiche: l’estate di ogni italiano è cadenzata da eventi e manifestazioni tradizionali legate al buon cibo e ai prodotti della terra. Diventa quindi importante e attuale scoprire cosa siano le ecofeste!
Il gusto per l’idea dell’assaggio è connaturato nel nostro carattere e molti di noi si sono trovati almeno una volta a camminare fra stand gastronomici in cui regnava indisturbato l’uso di piatti, bicchieri e stoviglie di plastica usa e getta. Nonostante la tendenza in atto sia verso la sostenibilità e l’ecologia, è un’abitudine che purtroppo stentiamo ad abbandonare.
Non solo, la plastica è così presente in varie forme, dalle bottiglie d’acqua agli imballaggi, da rende la presenza di questo materiale una costante nella nostra quotidianità.
Un’attenzione al nostro comportamento diventa pertanto d’obbligo. Le alternative esistono, ma siamo veramente disposti a rinunciare a qualche cosa di concreto per rallentare l’inquinamento connesso all’uso della plastica?
Una iniziativa che va in questa direzione è quella della certificazione degli eventi e delle fiere come Eco Festa: si tratta di manifestazioni in cui si promuovono e diffondono le buone pratiche di riduzione dei rifiuti.
Quando un evento diventa EcoFesta
Un evento diventa EcoFesta se rispetta il requisito di ridurre gli impatti generati dai vari servizi di accoglienza e ristoro, attraverso l’individuazione di un responsabile interno per la raccolta dei rifiuti, e l’istituzione di apposita organizzazione finalizzata alla riduzione della produzione di rifiuti, al riuso e al riciclo.
Il termine “Eco festa” è ormai diventato un vero marchio di qualità assegnato, ad esempio, anche da Legambiente alle feste, sagre ed eventi che si impegnano, sottoscrivendo un accordo formale, a soddisfare alcuni requisiti:
- è fondamentale l’effettuazione delle seguenti tipologie di raccolta differenziata: carta, cartone, vetro, plastica, lattine, oli di frittura, umido;
- è richiesto l’utilizzo ad esempio di caraffe riutilizzabili per l’acqua, la dotazione di lavastoviglie, vuoto a rendere per le bevande;
- spesso si richiede l’integrazione con altre tematiche ambientali come, ad esempio, azioni per il risparmio idrico ed energetico, di valorizzazione degli aspetti naturali del territorio, di promozione dei prodotti da agricoltura biologica, ecc.;
- è obbligatorio dotarsi di materiale usa e getta biodegradabile e compostabile secondo la norma EN 13432 da conferire nei contenitori dell’umido;
- In caso di tovaglie e tovaglioli, è richiesto di utilizzare carta ecologica certificata.