L’Unione europea si prepara alla messa al bando di piatti e posate usa e getta di plastica, e non solo. Siete pronti a rinunciare a cambiare radicalmente le vostre abitudini, rinunciando a cotton fioc, piatti e posate di plastica e riducendo l’uso dei recipienti usa e getta per alimenti?
La nuova Direttiva Europea
La Commissione europea sta studiando una nuova direttiva (un atto vincolante che va recepito dai singoli Paesi) sulla “riduzione dell’inquinamento da plastica” che sarà presentata a fine maggio, che prevede il costo dello smaltimento di imballaggi a carico del produttore, tappi dei contenitori di bevande che rimangono attaccati per evitare la dispersione ed etichette sui pericoli dell’inquinamento da plastica.
La bozza del provvedimento è stata diffusa dal sito di informazioni sulla Ue Euractiv: la Commissione vuole ridurre significativamente entro 6 anni l’utilizzo di recipienti rigidi per alimenti pronti al consumo – con o senza coperchio – e di bicchieri monouso. Gli stati potranno fissare obiettivi di riduzione o imporre che non siano offerti gratis. La direttiva prevede la messa fuori legge di alcuni prodotti in plastica: cotton fioc, piatti e posate usa e getta, cannucce, bastoncini per mescolare le bevande, bastoncini dei palloncini gonfiabili. Questi prodotti potranno essere sostituiti con altri di materiali diversi dalla plastica. Gli stati potranno fissare obiettivi di riduzione o imporre che non siano offerti gratis.
Produttori responsabili dello smaltimento
La bozza di direttiva impone il principio della responsabilità estesa del produttore per lo smaltimento di una serie di oggetti usa e getta in plastica: contenitori per cibo rigidi o flessibili, contenitori per bevande, bicchieri, sacchetti di plastica, assorbenti, salviette umidificate, palloncini e reti da pesca. In pratica, il produttore deve coprire il costo di raccolta, trasporto e trattamento di questi rifiuti, oltre che della pulizia delle coste e dei mari.
Alcuni prodotti dovranno inoltre riportare sugli imballaggi informazioni sugli effetti negativi dei rifiuti di plastica, come già da anni avviene per i pacchetti di sigarette: sarà il caso di assorbenti, salviette umidificate e palloncini.
La messa al bando di piatti e posate usa e getta di plastica, secondo Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, “è sicuramente un risultato importante che conferma la leadership dell’Italia nella lotta all’inquinamento da plastica”. L’Italia infatti è stato il primo paese a mettere al bando prima le borsine di plastica, poi cotton fioc e microplastica. Ma questo non basta. In generale, “bisogna lavorare per introdurre la gestione dei rifiuti plastici in un modello di economia circolare” senza dimenticare il lavoro che c’è da fare sull’informazione ai cittadini e sull’ecodesign che “va esplicitato anche nella strategia sulla plastica perché è fondamentale ripensare il packaging in un’ottica del riciclo”.
Nel pacchetto “economia circolare” dell’Unione Europea, sul fronte della produzione, la strategia sulla plastica prevede che entro il 2030 tutte le confezioni in plastica immesse sul mercato siano progettate per essere riutilizzabili e riciclabili, con un obiettivo di riciclo pari al 55%. Come incentivo ai paesi per fare di più, la Commissione sta studiando un contributo finanziario nazionale straordinario da inserire nel bilancio Ue 2021-2027 e da calcolare sulla quantità di rifiuti di imballaggi in plastica non riciclati.