Considerati molte volte come sinonimi, biodegradabile e compostabile non vogliono dire la stessa cosa.
Nel 2021 la plastica monouso sarà finalmente bandita, quindi è importante conoscere il monouso che verrà: biodegradabile e compostabile!
Biodegradabile
È la capacità di una sostanza di essere decomposta dalla natura. I batteri che vivono nel terreno e nelle acque di superficie trasformano la materia in anidride carbonica. Come sappiamo tutti, l’anidride carbonica viene assorbita dalle piante, che a loro volta producono ossigeno. In questo modo il ciclo naturale continua.
Cosa significa a rapida biodegradabilità?
È importante che un packaging sia biodegradabile rapidamente, ed è infatti l’OECD (Organization for Economic Cooperation and Development) che ha stabilito i parametri entro i quali un prodotti può essere considerato bio: in 28 giorni il materiale deve decomporsi per più del 60%.
Compostabile
La compostabilità è una tipologia specifica di biodegradazione. Essa avviene sia sia in impianti di compostaggio industriale che domestico.
Per divenire compost, il materiale organico viene sottoposto a un processo di degradazione controllata in modo da ottenere materiale fertilizzante per il terreno, appunto il compost.
Requisiti di compostabilità
Per essere considerato compostabile un materiale deve seguire alcuni requisiti previsti dalla norma UNI EN 13432, tra i quali:
- Biodegradabilità a tutti gli effetti: la degradazione deve avvenire per il 90% in meno di 6 mesi.
- Il materiale si deve frammentare e non essere visibile nel compost finale.
- In tutti i materiali sono presenti metalli pesanti, ma questi non devono superare i valori massimi di riferimento.
- Il compost ottenuto deve essere di qualità: si esegue un test comparato con i campioni di compost di controllo. In questo modo si valuta la “bontà” di questo fertilizzante naturale.