Cosa c’è da sapere sul decreto Ristori? 5,4 miliardi di euro stanziati per le diverse categorie che hanno subito restrizioni. Pasticcerie, gelaterie, discoteche, ristoranti e non solo. Sono inclusi anche i lavoratori stagionali, quelli del turismo, i tassisti e noleggiatori.
Decreto Ristori: cosa prevede?
La parola “Ristori” non sta per ristoranti o ristorazione, ma richiama il significato letterale della parola, ovvero “benefica compensazione” che solitamente si associa a uno stato fisico, ma oggi, ai tempi di Covid e crisi economica, si tratta anche di una compensazione a livello economico/fiscale. Ma per chi?
Ovviamente le categorie che rientrano in questo decreto sono identificate con i codici Ateco, criticati perché danno luogo a discriminazioni tra settori simili. Ad esempio il comparto della distribuzione automatica è stato gravemente danneggiato dato lo svuotamento degli uffici per incentivare lo smart working. Ecco, loro non rientrano in questi aiuti dello Stato. Qui sotto sono elencati tutti i codici Ateco che hanno rientrano in questa manovra
Le misure principali contenute in questo decreto sono:
- Contributo a fondo perduto per le attività limitate dagli ultimi Dpcm
- Proroga ammortizzatori sociali (la cassa integrazione può essere utilizzata tra il 16/11/20 e il 31/01/21)
- Sostegno all’export e alle fiere internazionali
- Misure a sostegno degli operatori turistici
- Nuova indennità per i lavoratori del turismo, degli stabilimenti e dello spettacolo
- Esenzione della seconda rata Imu
Di seguito andremo ad approfondire gli aiuti che lo Stato darà al settore della ristorazione.
I contributi a fondo perduto
Entro metà novembre i gestori di pub, ristoranti, pasticcerie e anche tutti gli operatori della ristorazione ambulante riceveranno i contributi a fondo perduto. Questi contributi saranno pari a quelli ricevuti con il Decreto Rilancio e rivalutati con una seconda percentuale a seconda del settore. Il variegato mondo della ristorazione viene suddiviso in due macro “gruppi”:
- Coloro che hanno diritto ad un contributo del 150%
- Coloro che hanno diritto ad un rimborso del 200%
Nel primo caso rientrano le pasticcerie, gelaterie, sia se ubicate in un locale, sia se ambulanti. Inoltre rientrano anche i bar senza cucina e tutti gli operatori del settore ospitalità (alberghi, villaggi turistici, agriturismi, ostelli, campeggi, rifugi, campeggi e affittacamere).
Nel secondo caso, il contributo del 200%, spetta a ristoranti, pub, catering, ma anche cinema, sale da concerto e tutti gli operatori dello sport e dello spettacolo (tra cui anche le palestre). Ad esempio se un ristorante con il D.Rilancio aveva ricevuto un rimborso pari a 2.000 €, ora riceverà un contributo di 4.000 €.
Le discoteche, le sale da ballo e i night che hanno avuto restrizioni più pesanti già dal primo lockdown, in questo decreto avranno la possibilità di richiedere un rimborso del 400%.
Come richiedere il rimborso?
Solamente chi non ha presentato domanda per lo scorso decreto deve farla ora a condizione che abbia attivato la Partita Iva prima del 25 Ottobre e abbia avuto un calo del fattore di almeno 1/3 tra aprile 2020 e aprile 2019. Basterà far domanda all’Agenzia delle Entrate (tramite questo modulo) e riceverà i contributi entro Dicembre.
Nel caso in cui abbia iniziato il 1 gennaio 2019 e quindi non viene tenuto in considerazione il calo del fatturato, ma verrà erogato un contributo minimo di 1.000 € per le attività individuali e 2.000 € per le società e ovviamente rivalutati in base ai coefficienti dei codici Ateco.
Per tutti coloro che avevano già effettuato la richiesta con il D. Rilancio, non devono far nulla: il contributo arriverà automaticamente sul conto corrente entro la metà di Novembre.
IMU&Affitti
Per i codici ATECO rientranti in questo decreto è stato riproposto il credito d’imposta sulle locazioni, questa volta senza il requisito del calo del fatturato, che è pari al 60% del canone d’affitto pagato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre.
Questo credito è cedibile a parti terze come ad esempio il proprietario dell’immobile, oppure sfruttabile per pagare i contributi dei propri dipendenti.
Sempre per le stesse attività viene sospesa la seconda rata dell’IMU a condizione che il proprietario dei muri sia anche il gestore del locale.
Contributi previdenziali
Con questa manovra è prevista anche la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e dei premi INAIL dovuti per l a competenza del mese di novembre 2020, da versare entro il 16/03/21 in un’unica soluzione o con rateizzazione.
Queste sono le misure principali all’interno del Decreto Ristori. Ovviamente questa sintesi non è esauriente. Per chi volesse approfondire ulteriormente l’argomento, vi invitiamo a visitare l’articolo del Quotidiano della Pubblica Amministrazione (clicca qui)