Lo scorso anno molte realtà italiane hanno deciso di proclamare la loro lotta al monouso in plastica. Toscana ed Emilia Romagna sono state tra le prime regioni a dichiarare una conversione “verde”. Settimana scorsa anche la Sicilia è ufficialmente divenuta plastic free!
Addio alla plastica tra agricoltura, turismo e imprenditoria
L’Assemblea Regionale della Sicilia, ha approvato il 14 ottobre scorso la legge sul monouso in plastica. Questa legge prevede non solo la messa a bando di questo usa&getta, ma vuole incentivare un’imprenditoria green su tutto il territorio regionale. Infatti si tratta della prima legge che oltre a limitare l’utilizzo della plastica, utilizzerà le royalty delle società petrolifere per supportare quelle imprese che dovranno convertire i loro impianti per la produzione di oggetti plastici, in impianti in grado di lavorare bioplastiche o materie rinnovabili.
Una grande svolta per la Regione, e un ottimo input anche per tutte le altre regioni che ancora non si sono adeguate alla normativa europea. Infatti la Sicilia è la prima regione a emanare una legge contro la plastica.
Cosa prevede la legge
Ci saranno forti sanzioni per coloro che sotto il demanio marittimo non rispetteranno la raccolta differenziata.
Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, ogni ente dovrà dotarsi di almeno il 40% di materiale riciclato e il 100% di materiali recuperati e riciclati nelle mense, come stoviglie, piatti, posate e bicchieri.
Le royalty delle società petrolifere verranno utilizzate per dare un cospicuo aiuto alle imprese della Sicilia che ancora producono plastica. Questo incentiverà la crescita di industrie di bioplastica o di altri tipi di plastica derivanti dalle da materie prime rinnovabili.
Anche l’agricoltura siciliana verrà aiutata: gli stessi contributi delle società petrolifere verranno utilizzati per incentivare l’utilizzo di bietole per le serre e di bioplastiche per la pacciamatura.
Ci sono alcune perplessità
La Sicilia è la regione con il più alto tasso di consumi del monouso. Inoltre, non ha impianti di trattamento dei rifiuti, nemmeno quelli di compostaggio. La cultura della raccolta differenziata non è ancora stata appressa appieno da tutti i cittadini e l’abbandono dei rifiuti è all’ordine del giorno. Queste sono le perplessità sollevate da Silvia Ricci, responsabile rifiuti e economia circolare dell’associazione comuni virtuosi.
“Bisognerebbe prima di tutto incentivare un minor utilizzo del monouso e la raccolta differenziata. Anche la costruzione di infrastrutture per il riciclo dei materiali, e invece tutta le legge si concentra sulla riconversione industriale della plastica”.
Perplessità o no, la legge è già in vigore e noi speriamo vivamente che questo possa dare un ottimo spunto a tutte le altre regioni italiane.
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