Plastica e Bioplastica, conoscere le differenze è importante per fare una scelta consapevole.
La direttiva SUP (Single Use-Plastic) bandisce la plastica nei prodotti monouso, ma non tutta la plastica è uguale.
La prima è economica e resistente ma inquina, la seconda è Eco-friendly
Plastica tradizionale
L’inquinamento da plastica tradizionale affligge l’intero pianeta.
Scoperta un secolo fa, ha trovato larghissimo impiego per la sua versatilità e resistenza e basso costo.
È un derivato dal petrolio perciò difficile da smaltire, il che determina conseguenze negative sull’ambiente e gli esseri viventi.
Vanta buona resistenza meccanica al calore, all’invecchiamento e alla corrosione.
La sua resistenza ne determina però la dannosità per l’ambiente, dovuta al rilascio di anidride carbonica in fase di produzione e combustione.
Inoltre le materie plastiche bruciate producono diossina, sostanza molto tossica e pericolosa.
Non riciclata, una bottiglia in plastica tradizionale impiega dai 100 ai 1000 anni per decomporsi, un sacchetto fino a 30 anni.
Il riciclo poi è il problema principale, non basta eseguire correttamente la raccolta differenziata.
La quantità di plastica riciclata corrisponde solo al 14-18% del totale.
Il resto finisce in inceneritori e termovalorizzatori (24%) oppure lasciato nelle discariche o disperso nell’ambiente.
La Bioplastica
Pur essendo un materiale polimerico la Bioplastica deriva da materie prime di origine vegetale quali mais, cereali, barbabietole.
Il processo produttivo non comporta il rilascio di anidride carbonica nell’atmosfera.
Ogni Kg di bioplastica prodotta corrisponde ad una riduzione di circa 3 kg di anidride carbonica.
Il prefisso Bio può far riferimento alla capacità di biodegradarsi, come ad esempio le bio-plastiche impiegate per la produzione di oggetti compostabili come le ecostoviglie. In questo caso la parola si riferisce alla importante caratteristica del prodotto quando diventa un rifiuto. La bioplastica ha perciò un impatto ambientale molto inferiore alla plastica tradizionale.
In molti campi di applicazione, offre prestazioni del tutto simili a quelle della plastica tradizionale.
Il settore alimentare è tra i più coinvolti nel ridurre l’enorme quantità di rifiuti da plastica tradizionale monouso a favore della bioplastica biodegradabile.
Difendiamo l’ambiente con le stoviglie in bioplastica
L’ultimo rapporto AssoBioplastiche certifica che in Italia la bioplastica è sempre più diffusa.
Il 2020 si è chiuso con segno positivo sulla produzione, gli articoli monouso compostabili hanno fatto segnare un +116%.
“L’Italia è un esempio, per l’Europa e per il mondo, di come si può coniugare la crescita economica con la sostenibilità ambientale” ha dichiarato il presidente di AssoBioplastiche Marco Versari.
Le bioplastiche certificate come idonee al contatto con gli alimenti sono molte e anche quelle certificate da organi competenti come biodegradabili e compostabili al 100%.
Anche noi di Ecobioshopping, sensibili all’argomento, da più di 10 anni, diffondiamo il messaggio attraverso la vendita del monouso biodegradabile per la ristorazione.